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La donna etrusca: l’antesignana delle Pari Opportunità

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La donna etrusca: l’antesignana delle Pari Opportunità Empty La donna etrusca: l’antesignana delle Pari Opportunità

Messaggio  Admin Ven Gen 29, 2010 9:30 pm

Scrivere “parole al femminile” per Adria non può prescindere dal fare alcune considerazioni sulla nostra origine etrusca.
E visto che noi donne adriesi discendiamo dalle donne etrusche non possiamo esimerci dal chiederci come vivevano le nostre antenate.
Esistevano le pari opportunità, la parità dei diritti e l’emancipazione nell’Etruria?
Insomma, le donne etrusche che percorrevano strade che ora potrebbero essere il nostro Corso o le nostre Piazze, potevano avere una certa dignità sociale oppure vivano sottomesse ai propri mariti, magari senza nessuna istruzione?
Ebbene, la risposta potrà stupirci, ma è comprovata dalla Storia:
la donna etrusca è l’antesignana delle pari opportunità e dell’emancipazione!
Molto più avanti della donna greca e della donna romana.
Infatti a differenza delle donne greche, che vivevano sottomesse al marito e passavano la maggior parte della loro vita chiuse in casa, le donne etrusche avevano il diritto di partecipare a tutti gli eventi pubblici: ai banchetti sedevano in compagnia dei loro uomini su letti conviviali, brindavano assieme agli ospiti, potevano vestire in modo spregiudicato, erano tenute in gran considerazione dal marito e - cosa molto importante - venivano istruite.
Senza pensare a cosa erano abituate le donne romane: i loro mariti al massimo, quando lo facevano, scrivevano sulle tombe della loro sposa "domum servavit", che, in poche parole, voleva dire: é stata una "buona servetta della mia casa".
La donna etrusca invece "esce" molto (come ci riferisce Tito Livio “senza arrossire per essere esposta agli sguardi degli uomini”), ha un'importanza a livello politico e anche amministrativo, vive cioè pienamente la vita della famiglia e della società.
Le donne etrusche non godono soltanto di una grandissima libertà a confronto delle donne romane, ma all'interno della società civile adempiono anche una funzione addirittura preponderante.
Basti pensare che erano individuate con un cognome che assicurava loro una personalità all'interno della famiglia: mentre la forma latina menziona solamente il cognome del padre, l'epigrafia etrusca vi aggiungeva anche il nome della madre.
Non a caso, le pari opportunità di epoca contemporanea stanno lottando (soprattutto in Italia) affinché una legge possa dare facoltà ad ogni cittadino di avvicinare il cognome della madre a quello del padre o, addirittura, di scegliere soltanto il cognome materno.
Tutte queste usanze, nella loro singolarità e persistenza, ci offrono un chiaro indizio della particolare posizione della donna nella famiglia e nella società etrusca.
Da non dimenticare che nella storia della nostra penisola la civiltà etrusca fu l'ultima che permise alle donne l'accesso al mondo della religione e del culto, conferendo loro anche la massima autorità spirituale all’interno della gerarchia religiosa.
Per chi come me ad Adria si occupa di Pari Opportunità e di diritti delle donne questi precedenti storici devono essere tenuti in grande considerazione: significa che le pari opportunità ad Adria sono nel segno della storia, della nostra storia.
Insomma, un motivo in più per pensare in positivo e per attivarci affinché questo settore venga promosso e valorizzato, in termini di coinvolgimento, valorizzazione e partecipazione delle donne alla vita sociale e pubblica della nostra Città, e non solo.
Quanto meno perché la storia che risale al X secolo a.C. ne ha segnato le basi: vogliamo essere da meno delle nostre antenate etrusche?

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